Il castello che vediamo oggi è il risultato di molti interventi architettonici, che si sono succeduti nei secoli.

Le modifiche che prima gli Este, poi i Pio e infine i Campori hanno fatto sul castello hanno reso la fortezza medievale una elegante residenza nobiliare.


Da Fortezza a Villa


Costruito quasi mille anni fa, il castello di Soliera ha cambiato profondamente aspetto nella sua lunga storia e l’edificio che vediamo oggi è molto diverso da com’era in origine.
La parte più antica del castello è il lato esterno, che affaccia sul parco. Nelle mura e nella torre d’angolo troviamo ancora le tracce del fortilizio costruito dagli Estensi, con il cammino di ronda sporgente, le caditoie e la merlatura a coda di rondine. Quando perse la sua funzione difensiva, il castello fu trasformato in una residenza nobiliare: le caditoie furono chiuse, sui merli e sulle torre furono innalzati muri e al di sopra furono costruiti i tetti.

Il saloned'onore


Il lungo salone rettangolare che si trova al piano nobile è decorato da stucchi settecenteschi. I bassorilievi delle pareti raffigurano vari soggetti, tra cui armi e strumenti musicali, mentre quelli sopra le porte rappresentano varie scene – un uomo con un delfino, un personaggio che rema su una barca – circondate da volute e mascheroni.
Le grandi aperture ad arco sono coronate da rilievi in gesso degli stemmi nobiliari dei Campori e dei Pio di Savoia, famiglia di provenienza di Cecilia, che sposò nel 1706 il V marchese di Soliera Carlo Campori.
Il busto di un personaggio maschile togato, visibile in fondo al salone, è l’unico rimasto di una serie che in origine doveva ornare la sala.

©Sara Cavallini
©Sara Cavallini

L'appartamento del Marchese Campori


Al piano nobile si trova l’appartamento che il marchese Pietro Campori fece realizzare quando acquistò il castello.
I pavimenti furono posati nel Settecento con la tecnica del “seminato alla veneziana”. Gli eleganti disegni sono ottenuti con impasti di graniglie e polveri di marmo di vari tipi, dimensioni e colori e in ogni stanza hanno cornici e decorazioni differenti.
I Campori erano collezionisti d’arte da generazioni e, da un documento dell’epoca, sappiamo che durante la loro permanenza a Soliera, nel castello erano esposti più di 100 dipinti, tra cui la celebre “Madonna Campori” del Correggio, oggi conservata alla Galleria Estense di Modena.

Lo scaloned'onore


Il maestoso scalone a quattro rampe che porta al piano superiore del castello, dove si trovavano gli appartamenti che Pietro Campori fece costruire per i fratelli, fu realizzato nel Settecento.

La scala, con balaustre a pilastrini in cotto e un largo corrimano in legno, è impreziosita da una imponente statua in gesso che raffigura Ercole. Il personaggio mitologico, posto a guardia del castello, è probabilmente un tributo al duca Ercole III d’Este che, invitato dai Campori a Soliera, elogiò il castello e lo scalone.

©Sara Cavallini